Che il segreto dell’arte sia qui?
Ricordare come l’opera si è vista in uno stato di sogno,
ridirla come si è vista, cercare soprattutto di ricordare.
Ché forse tutto l’inventare è ricordare.Elsa Morante, da Diario 1938
Elsa Morante, una delle voci femminili più forti della letteratura italiana, nasce a Roma il 18 agosto del 1912. Figlia illegittima di Irma Poggibonsi, una maestra ebrea e di Francesco Lo Monaco, un impiegato delle poste, alla nascita fu riconosciuta da Augusto Morante, un istitutore in una casa di correzione giovanile. Compiuti gli studi liceali, lascia la famiglia e va a vivere per conto proprio; ma la mancanza di mezzi economici la costringe ad abbandonare la facoltà di Lettere. In questo periodo si mantiene redigendo tesi di laurea, dando lezioni private di italiano e latino, e in seguito collaborando a riviste e a giornali, tra cui il «Corriere dei Piccoli». Nel 1943 inizia a scrivere il suo primo romanzo Menzogna e sortilegio, interrompendone tuttavia la stesura per seguire il marito, Alberto Moravia, indiziato di antifascismo, sulle montagne di Fondi, in Ciociaria. Il romanzo esce nel 1948 e vince il premio Viareggio. Il secondo romanzo L’isola di Arturo esce con notevole successo nel 1957, vincendo il premio Strega.
Nel 1962, si separa dal marito e vive la tragica esperienza della morte dell’amico Bill Morrow, precipitato nel vuoto da un grattacielo. Gli anni successivi sono assai drammatici per la Morante, che pur continuando a viaggiare (in Andalusia, in Messico, nel Galles), appare tormentata dall’ossessione della morte del suo giovane amico e dalla minaccia della vecchiaia. Non solo, ma nella conferenza del 1965 Pro e contro la bomba atomica (uscita da Adelphi nel 1987) e nelle poesie de Il mondo salvato dai ragazzini (1968), si rileva anche una nuova forte inquietudine per i pericoli che minacciano l’umanità insieme ad un nuovo desiderio di intervento sul mondo. Nel 1974 esce, ottenendo un immenso successo popolare, ma suscitando diverse polemiche e riserve, il suo terzo romanzo La storia. Nel 1976 inizia la stesura del suo ultimo romanzo Aracoeli, che porterà a termine e pubblicherà solamente nel 1982. Nell’aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti del gas, ma viene salvata da una domestica. Muore d’infarto il 25 novembre del 1985.