Nella mia esperienza la spinta a scrivere è sempre legata alla mancanza di qualcosa che si vorrebbe conoscere e possedere, qualcosa che ci sfugge. E siccome conosco bene questo tipo di spinta, mi sembra di poterla riconoscere anche nei grandi scrittori le cui voci sembrano giungerci dalla cima d’una esperienza assoluta. Quello che essi ci trasmettono è il senso dell’approccio all’esperienza, più che il senso dell’esperienza raggiunta; il loro segreto è il saper conservare intatta la forza del desiderio.
Italo Calvino, “Mondo scritto e mondo non scritto”, 1983
Italo Calvino nasce, il 15 ottobre 1923, a Santiago de Las Vegas, un villaggio vicino all’Avana (Cuba). Nel 1925 la famiglia Calvino ritorna in Italia, e si stabilisce a San Remo. Compiuti gli studi liceali,viene avviato dai genitori agli studi di Agraria,ma non li porta a compimento.Infatti,per quanto, tenti di seguire la tradizione scientifica familiare, ha già «la testa alla letteratura». In seguito, a interrompere gli studi si intromette la guerra. Dopo l’8 settembre 1943, Calvino si sottrae all’arruolamento forzato nell’esercito fascista, e assecondando un sentimento che nutriva fin dall’adolescenza, si aggrega ai partigiani della Brigata Garibaldi, e fa così «la prima scoperta del lancinante mondo umano».
Dopo la liberazione, aderisce al Partito Comunista Italiano, collabora a giornali e riviste, e si iscrive alla Facoltà di Lettere di Torino, dove nel 1947 si laurea con una tesi su Joseph Conrad.
Nel 1947 esordisce come scrittore, pubblicando, grazie a Pavese, Il sentiero dei nidi di ragno. A questo romanzo segue il volume di racconti Ultimo viene il corvo (1949).
Ben presto si impone nel panorama letterario italiano, come il più originale tra i giovani scrittori, in seguito alla pubblicazione della raccolta dei Racconti (1958), e soprattutto del volume I nostri antenati (1960), che comprende la trilogia di romanzi fantastici e allegorici sull’uomo contemporaneo: Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957), e Il cavaliere inesistente (1959). In questi anni raccoglie e traduce Le fiabe Italiane che pubblica nel 1956.Nel 1963 pubblica Marcovaldo e nel 1965 esce il volume Le Cosmicomiche, a cui segue nel 1967 Ti con zero, in cui si rivela la sua passione giovanile per le teorie astronomiche e cosmologiche. Il nuovo interesse per le problematiche della semiotica e per i processi combinatori della narrativa trova espressione anche ne Le città invisibili (1972), e ne Il castello dei destini incrociati (1973). Intanto cresce il suo successo e il suo prestigio in tutto il mondo. Nel 1979 esce il romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore, che diviene subito un best seller.Nel 1983 escono i racconti di Palomar. Nel 1984 pubblica, presso l’editore Garzanti il volume Collezione di sabbia.Nel 1985, avendo ricevuto l’incarico di tenere una serie di conferenze negli Stati Uniti a Cambridge, alla Harvard University, prepara le Lezioni Americane, che tuttavia rimarranno incompiute e saranno edite solo postume nel 1988. Il 19 settembre, infatti, Italo Calvino muore all’ospedale di Siena, colpito da un’emorragia celebrale.