Qualche merlo saltellava fra l’erba in cerca di cibo e uno sparuto passero seguiva chi sbocconcellava nella speranza di raccogliere qualche briciola… Fuori l’aria era rigida, la luce del sole filtrava poco attraverso le nubi e con i deboli fiocchi di neve che cadevano, l’effetto algido era maggiore… La neve copriva le montagne intorno e scendeva lungo i fianchi, dalla punta delle guglie, alte e snelle fino a valle. Il panorama intorno era fiabesco, denso di suggestioni e abbacinante per l’effetto albedo della neve. La quiete dormiva in ogni angolo tra i torrioni delle vette appuntite. La cui forma faceva sembrare le rocce, sagomate dalla natura, sentinelle preposte al rispetto della consegna, che non doveva essere trasgredita da chi avesse voluto violarle. In alto il cielo notturno era scintillante e lassù la cima della montagna più alta e vicina gli pareva che troneggiasse e gli andasse incontro muta.
”Aroma di tiglio” è un romanzo di piacevole lettura, crea aspettative che sollecitano la fantasia e l’immaginazione del lettore verso ipotetiche conclusioni o creazioni di fatti e situazioni che si muovono intorno ai personaggi scolpendone la loro vita. ”Aroma di tiglio” è la sintesi di quanto l’uomo cerca: verità, felicità, amore, soddisfazioni. Il profumo del tiglio e il suo aroma penetra fin nel profondo dell’animo umano scoprendone i valori di speranza nel futuro, la voglia di vivere e di superare le varie difficoltà che s’incontrano. Il tiglio è come la stella Cometa che guida i “Saggi” a cercare il Figlio di Dio del quale tanto hanno letto e sentito parlare.
La scelta dell’intitolazione riassume magistralmente il contenuto del libro scritto per regalare momenti di lettura e di riflessione sulla realtà odierna. Le vicende del personaggio “M” e della sua famiglia si svolgono, infatti, in un periodo che richiama molto il nostro: crisi dell’economia, della famiglia, dei valori socio-culturali-religiosi che stanno cambiando la società italiana e la sua profonda identità antropologica. Il romanzo diventa uno spaccato agghiacciante ma fedele delle difficoltà in cui si trova il mondo contemporaneo e globalizzato, governato dai grandi poteri finanziari, da gente senza scrupoli che non risparmia le occasioni per distruggere aziende e famiglie, per diffondere timori e incertezze sul futuro.
I casi di “M”, vero protagonista del romanzo, s’intrecciano mirabilmente fra realtà e fantasia in un gioco degno di una fiaba popolare ove streghe, maghi, fantasmi, boschi, strade infinite e inaspettati colpi di scena si snodano attraverso le vicissitudini dei personaggi fino al prevalere del “Bene” sul “Male”: “M”, infatti, dopo l’abbandono del padre da parte della madre, rivede la vita sotto altro aspetto provando dolore e incertezza; cerca la figura misteriosa di donna vista e immediatamente scomparsa in un angolo del suo Corso di Porta Romana finché, con sorpresa, come nelle fiabe, ritrova la strada perduta: la ragazza e l’amore che credeva aver smarrito per sempre.
La conclusione del romanzo c’invita ad essere fiduciosi, coraggiosi, perché la costanza, il senso di responsabilità, testimoniati da “M”, ripagano immancabilmente dell’imprevedibilità del destino.
Il periodare è sciolto e lineare; il lessico è semplice ma di efficace potere immaginifico. L’autore partecipa vivamente ai moti, ai pensieri dei personaggi evocando impressioni, ricordi di vita vissuta attraverso anche soluzioni narrative di grande effetto.
Ottimo l’espediente misterioso della donna che appare e scompare creando “suspense” curiosità e spingendo il lettore a continuare nella lettura per scoprire identità e motivazioni dei personaggi nel loro “iter” narrativo.
Brevi, appropriate ed efficaci le descrizioni ambientali quasi personificando gli elementi naturalistici: gli alberi, il cielo, l’aria, il vento, il sole, la luna, le stelle, le strade diventano tutt’uno con la vita, i comportamenti, i sentimenti dei personaggi-protagonisti del romanzo.
Trama
“AROMA di TIGLIO”: le vicende del romanzo si svolgono a Milano, da sempre centro pulsante dell’economia italiana; si snodano intorno alla vita di una famiglia d’imprenditori che vive le difficoltà del mondo odierno: fra un passato fiorente ed un presente incerto e difficile. Il protagonista”M”, per le vie e le strade della metropoli lombarda, soffre le contraddizioni del nostro tempo e vive pesantemente le traversie della sua famiglia; alla fine, però, grazie al suo coraggio, alle sue esperienze concrete e inaspettate, dà una svolta alla sua vita: costruisce la sua personalità, la sua vera identità; trova le risposte che da tempo cercava. “M” è l’elemento legante del romanzo: studente ricco e fortunato nell’incipit , giovane preoccupato e riflessivo per tutto il corpus narrativo dell’opera, felice e gioioso alla fine.
Incipit/Explicit
L’autore, fin dall’inizio, si distacca dalla molteplicità delle possibili storie e rende raccontabile la singola storia che ha deciso di narrare e che sta esplodendo dal suo intimo più profondo: quella di “M” nel cui profilo subito si addensa senza riferire un prima e un dopo. Il lettore, quindi, è introdotto con prepotenza nel vivo della narrazione evitando l’elaborazione faticosa di costruire uno scenario. L’incipit s’annuncia con l’euforie, l’allegria di giovani studenti che finalmente potranno riposarsi, andare in vacanza: scherzi, lunghe dormite, incontri fra amici già si pregustano!!!!! Un incipit che ben si collega al suo explicit: il sentimento dell’amore, vera molla della vita, coronamento di tutte le vicissitudini umane, forza guida della giovinezza, trionfa nelle ultime pagine dando la palma della vittoria alle giovani generazioni, testimoniate da “M” e la sua “LEI”.
L’incipit ed explicit del romanzo confermano la finalità comunicativa dello scrittore: la realtà bisogna viverla, leggerla, capirla anche nelle sue pieghe più recondite per dare un senso alla propria ed altrui vita, seppure costa impegno e fatica. Le righe iniziali del romanzo risuonano della giovinezza spensierata di “M” che si affaccia alla vita con tante illusioni; quelle finali spingono alla gioia di vivere per l’amore ritrovato; tutto il resto della narrazione è una disamina del mondo contemporaneo non solo difficile, ma anche fragile perché basta poco per passare dalla felicità alla delusione, dallo sconforto alla speranza.
Note significative
Lo scrittore ha occhio scrutatore che gli consente di andare nel cuore dell’anima e scandagliare i suoi più profondi recessi. A ciò si unisce la capacità descrittiva per cui alle vicende dei personaggi il mondo intorno partecipa: gli elementi naturalistici e paesaggistici ridono e soffrono con i personaggi del romanzo; appaiono e scompaiono diventando ninfe, satiri, elfi delle vicende narrate…
Nota bibliografica. C. Franco Rubino è nato a Milano il 13 gennaio del 1941. Ha vissuto a S. Severo, paese nativo della madre, fino al conseguimento della laurea in SCIENZE BIOLOGICHE presso l’Università di Bari. Ha iniziato la propria carriera d’insegnante di materie scientifiche in un collegio svizzero per poi trasferirsi nei licei milanesi; è stato più volte consigliere di zona a Milano, membro di comitati tecnico-scientifici della Regione Lombardia e conferenziere presso l’Associazione culturale:” La credenza di Sant’Ambrogio”. Dopo la pensione, dando seguito al suo interesse per la letteratura ed in particolare per la narrativa, si è dedicato alla scrittura. Sue creature sono: “AROMA di TIGLIO” e “ASPETTIAMO”. Quest’ultimo è stato presentato al “Premio Italo Calvino”.
A cura della Prof.ssa Rosanna Falcone
C. Franco Rubino, Aroma di tiglio – Editore ABC Milano – 2016