Scrivere è sempre un atto molto positivo. Secondo me è sempre meglio scrivere troppo che scrivere troppo poco, meglio leggere di più che leggere di meno. Mi piacerebbe che ad ogni angolo di strada ci fosse una libreria e che le persone ci entrassero. Credo che la letteratura abbia mille teste e che non ci debba essere una sola ricetta, valida per tutti, per farla. Anzi, è molto bello che ci sia una grande varietà di idee, che ci sia uno scrittore che scrive sul problema del traffico in Italia e un altro che scrive sui fiori del suo giardino, perché tutte le manifestazioni della realtà hanno diritto di essere osservate e raccontate. Quindi, quante più voci ci sono meglio è.
Antonio Tabucchi
Antonio Tabucchi nasce a Pisa il 24 settembre 1943; pochi giorni dopo la nascita, viene portato nella casa dei nonni materni a Vecchiano. Dopo aver completato le scuole dell’obbligo in questa piccola cittadina, termina il liceo a Pisa e si iscrive alla facoltà di lettere. Si laurea nel 1969 con una tesi sul “Surrealismo in Portogallo”.
Durante gli anni universitari, intraprende numerosi viaggi in Europa e a Parigi dove, su una bancarella di libri di seconda mano alla Gare de Lyon, ripesca un poemetto di Fernando Pessoa – Tabacaria, firmato con l’eteronimo Alvaro de Campos –, è amore a prima vista. Successivamente approfondirà e ne curerà lo studio e le traduzioni. Recatosi a Lisbona, sviluppa per la città del fado e per il Portogallo una vera passione.
Il suo esordio è del 1975, con il romanzo Piazza d’Italia, cui succede, tre anni dopo, Il piccolo naviglio. Seguono Il gioco del rovescio (1981) e Donna di Porto Pim (1983).
Dopo queste raccolte pubblica il romanzo che lo farà conoscere al grande pubblico, Notturno indiano, del 1984, da cui viene tratto il film omonimo, per la regia di Alain Comeau.
I racconti Piccoli equivoci senza importanza, del 1985, gli valgono il Premio Comisso e la Selezione Campiello ed è questo il periodo in cui i libri di Tabucchi conoscono una crescente fama anche all’estero con traduzioni in ben 22 lingue.
Negli anni seguenti pubblica le raccolte di racconti I volatili di Beato Angelico, L’angelo nero e Sogni di sogni, il racconto lungo Requiem, il romanzo breve Il filo dell’orizzonte e la sua unica opera teatrale: I dialoghi mancati, del 1988; nel 1990 pubblica Un baule pieno di gente.
La sua opera più famosa, il romanzo Sostiene Pereira del 1994, vincitore del Premio Super Campiello, del Premio Scanno e del Premio Jean Monnet per la Letteratura Europea, ne consacra la fama. Altri suoi scritti sono: Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa del 1994, dedicato al suo autore più amato, La testa perduta di Damasceno Monteiro, del 1997, e La gastrite di Platone, del 1998. Nel 2001 pubblica Si sta facendo sempre più tardi, per questo libro gli viene attribuito nel 2002 il premio France Culture (la radio culturale francese) per la letteratura straniera. Nel 2003 appare in libreria Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori. Nel 2004 Tristano muore; 2005 Racconti; 2006 L’oca al passo; le stupende raccolte di racconti Il tempo invecchia in fretta (2009) e Racconti con figure (2011); Viaggi e altri viaggi 2010; Girare per le strade 2012.
Da tempo malato, muore a Lisbona il 25 marzo 2012. Le sue ceneri sono conservate nel cimitero di Dos Prazeres, lo stesso dove è seppellito Fernando Pessoa.