In definitiva la letteratura non è altro che falegnameria.
Scrivere qualcosa è quasi difficile quanto fare un tavolo. Con entrambi hai a che fare con la realtà, un materiale duro quanto il legno. Fondamentalmente è richiesta molta poca magia e moltissimo duro lavoro.Gabriel García Márquez
Autore Colombiano di sorprendente abilità è ritenuto da molti uno dei più grandi scrittori, Gabriel Garcia Marquez, cominciò la sua carriera come giornalista. Fu sollecitato dalle negative recensioni degli scrittori sud americani del tempo.
Il risultato fu il breve racconto “La terza rassegnazione”. Le recensioni del racconto furono positive e l’impatto molto forte, quel racconto rappresentò l’inizio di una seconda generazione di scrittori nella America Latina.
Le sue storie tristi e misteriose furono influenzate pesantemente da Franz Kafka, e furono la preparazione di un giovane scrittore che diventerà poi premio Nobel nel 1982.
Nel 1967 Marquez scrisse “Cent’anni di solitudine” , che lo porterà ad essere considerato uno dei più grandi scrittori del nostro secolo. L’idea era di scrivere una storia riguardante diverse generazioni di una famiglia colombiana, e narrarne le avventure in un clima di mistero e soprannaturale
La solitudine e l’incomunicabilità nella provincia sud Americana sono temi trattati frequentemente. Molte delle storie di Marquez sono ambientate in una cittadina inventata, chiamata Macondo, che si suppone possa rispecchiare la città natale dello scrittore, Anacataca.
Marquez può essere considerato uno dei maggiori esponenti del “Realismo magico”, cioè la capacità di narrare fatti generalmente della realtà storica Latina Americana, mediante degli artifici letterari deltutto magici .
Gabriel Garcia Marquez nasce ad Aracataca il 6 marzo del 1928, un piccolo villaggio della Colombia ,a circa 80 Km dalla città caraibica di Santa Marta, dove viene allevato dai nonni.
Nel 1947 inizia i suoi studi all’Università di Bogotà, alla facoltà di giurisprudenza, e nello stesso anno pubblica il suo primo racconto “La tercera resignacion” sul giornale El Espectator.
Nel 1948 si trasferisce a Cartagena in seguito alla chiusura dell’Università Nazionale, e comincia il suo lavoro come giornalista al El Universal.
Intanto collabora con diversi altri giornali e riviste americane ma anche europee.
Intanto si lega ad un gruppo di giovani scrittori, e insieme leggono avidamente i romanzi di Kafka, Faulkner, Virginia Woolf. Nel 1954 torna nuovamente a Bogotà come giornalista de “El Espectador” e, nello stesso anno, pubblica il racconto “Foglie morte”. L’anno successivo trascorre alcuni mesi a Roma, dove segue dei corsi di regia, in seguito si trasferisce a Parigi. Nel 1958 sposa Mercedes Barcha e, dopo la vittoria di Fidel Castro, visita Cuba e lavora (prima a Bogotà, poi a New York) per l’agenzia “Prensa latina”, fondata dallo stesso Castro.
A Città del Messico, nel 1962, scrive il suo primo libro “I funerali della Mama Grande” che contiene anche “Nessuno scrive al colonnello” , lavori con i quali si comincia a delineare il fantastico mondo di Macondo.
Nel 1967, pubblica “Cent’anni di solitudine”, che ebbe subito un grande supporto da parte della critica e che consacrò Marquez come uno dei più grandi scrittori del nostro secolo.
Marquez scrisse così anche “L’autunno del patriarca”, “Cronaca di una morte annunciata”, “L’amore ai tempi del colera” , fino al Premio Nobel nel 1982. Risiede attualmente a città del Messico dal 1976.
Una delle sue ultime opere è: Dell’amore e degli altri demoni (1994).
Da: colombiaonline.it