Scrivere […] è un’attività complessa: è, insieme, preferire l’immaginario e voler comunicare; in queste due scelte si manifestano tendenze assai diverse e a prima vista contrastanti. Per pretendere di sostituire un universo inventato al mondo esistente, bisogna rifiutare aggressivamente quest’ultimo: chiunque vi stia dentro come un pesce nell’acqua e pensi che tutto va bene, non si metterà certo a scrivere. Ma il desiderio di comunicazione presuppone che ci si interessi agli altri; anche se nel rapporto dello scrittore con l’umanità entra dell’inimicizia e del disprezzo.
Simone de Beauvoir
Simone de Beauvoir , famosa scrittrice, oltre che insegnante e filosofa, è considerata l’iniziatrice del movimento femminista, grazie a un suo noto testo “Il secondo sesso” .
Nasce a Parigi il 9 gennaio 1908 da una famiglia benestante. All’età di dieci anni inizia ad appassionarsi alla scrittura e si affeziona molto a una sua amica d’infanzia, Elizabeth Mabille che muore in modo tragico; la morte dell’amica segna profondamente Simone che inizia a trovare già in giovane età la sua autonomia.
Si iscrive all’Istituto Désir e si dedica totalmente allo studio, mostrando un grande interesse per la letteratura classica francese, per la letteratura contemporanea e per i capolavori dei surrealisti. Il suo interesse per la letteratura la induce a continuare gli studi e a intraprendere la strada dell’insegnamento. Nel 1926, mentre si prepara per gli esami di ammissione all’Università, entra a far parte del movimento socialista e allo stesso tempo frequenta alcuni corsi di filosofia presso la Sorbona di Parigi.
Nel corso degli studi universitari conosce Lévi-Strauss, Raymond Aron, Merleau-Ponty, Paul Nizan e Jean-Paul Sartre. Insieme a loro fonda “Les Temps Modernes”, una rivista in cui pubblica numerosi articoli che prendono in esame la filosofia esistenzialista e gli eventi che si susseguono nell’età contemporanea. Tra lei e Sartre nasce subito un forte legame intellettuale e sentimentale, che durerà per tutta la vita, nonostante i due non si uniscano in matrimonio.
Finiti gli studi universitari, Simone si dedica all’insegnamento in tre città francesi: Marsiglia, Rouen e Parigi. Esercita la professione di docente fino al 1943 quando decide di dedicarsi completamente all’attività di scrittrice. Simone De Beauvoir e il compagno Jean-Paul Sartre sono molto legati e viaggiano tanto in giro per il mondo, insieme partecipano agli eventi più importanti dell’epoca e cerca di conoscere meglio numerosi autori tra cui Ernest Hemingway, Franz Kafka, Marcel Proust, Virginia Woolf, André Gidé, Martin Heiddeger, Edmund Husserl.
“L’invitata” (1943) è il suo primo romanzo; segue (1945) “Il sangue degli altri”, in cui affronta il tema della guerra e della resistenza. Dopo il suo viaggio negli Stati Uniti, pubblica Il secondo sesso (1949). Sono, questi, anni ricchi per la scrittrice che riesce ad affrontare opere di grande respiro con forza e originalità. Nel 1954 esce I Mandarini, con cui vince il premio Goncourt, considerato il suo più bel romanzo.
A partire dal 1958, si dedica alla sua autobiografia, uscita in quattro volumi: Memorie di una ragazza perbene (1958), L’età forte (1960), La forza delle cose (1963), A conti fatti (1972). Una morte dolcissima (1964) è il racconto intensamente commosso dedicato alla morte della madre. I temi angosciosi della malattia, della vecchiaia e della morte sono quelli che Simone de Beauvoir ha voluto affrontare, una volta di più con grande coraggio, negli ultimi anni della sua vita (La Terza Età, 1970).
Muore il 14 aprile 1986.